Legislazione: Excursus storico
DECRETO LUOGOTENENZIALE 24 maggio 1945, n. 459 Programmi per le scuole elementari materne
Educazione morale e civile: [...] Nella nuova scuola elementare italiana dovranno dominare un vivo
sentimento di fraternita' umana che superi l'angusto limite dei nazionalismi, una serena volonta' di lavorare e di servire il Paese con onesta' di propositi. [...]specialmente nella religione, nell'educazione morale, civile e fisica, nel lavoro, nella storia e geografia. E' da rilevare che con l'educazione morale e civile si mira, alla formazione del carattere, con un avveduto esercizio della liberta' nella pratica dell'autogoverno.
L’educazione civica era una materia a se stante.
Programmi didattici per la scuola primaria
Prima e seconda classe: si avvii il fanciullo alla pratica acquisizione delle fondamentali abitudini in rapporto alla vita morale, al comportamento civile e sociale e all'igiene, nella famiglia, nella scuola, in pubblico; si colgano tutte le occasioni per l'educazione del sentimento, degli affetti e della volontà, anche a mezzo di incarichi di fiducia e di piccoli servigi, per educare al senso della responsabilità personale e della solidarietà umana.
[..] Per la conquista di una prima consapevolezza dei principi direttivi della condotta, l'insegnante abbia cura di avviare gradualmente l'alunno alla riflessione sugli atti della vita individuale nell'ambiente scolastico, familiare, sociale. Sul piano delle abitudini ed attività pratiche si favoriscano in particolare le iniziative anche modeste che possano condurre l'alunno al dominio di sè e alla formazione del carattere. Esse trovano la loro migliore applicazione quando l'insegnante favorisce l'attività svolta per gruppi, aperti sempre alla libera collaborazione di chiunque trovi congeniale il lavoro prescelto. Questa attività favorirà il sorgere e il rafforzarsi, nelle giuste proporzioni, del senso della responsabilità personale e della solidarietà sociale. A quest'opera di formazione sono naturalmente collegate le esperienze di vita dell'alunno, che l'insegnante deve vagliare con opportune conversazioni, e libere e ordinate discussioni. Si dia particolare rilievo a tutte le esperienze dirette a ottenere il rispetto delle persone, delle cose e dei locali pubblici, delle norme di circolazione stradale e di quelle riguardanti la pubblica igiene. L'ambiente sociale in cui l'alunno vive offrirà occasioni a conversare sulla famiglia, sul Comune, sulla Provincia, sulla Regione, sullo Stato, in collegamento con lo studio della storia e della geografia. L'amore per la Patria si affermi nel sentimento del fanciullo come naturale estensione degli affetti domestici, e nella sua coscienza come attuazione dei valori nazionali, ordinati negli ideali della comprensione internazionale.
INTRODUZIONE DELL’EDUCAZIONE CIVICA NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO
D.P.R N. 585 DEL 13 GIUGNO 1958 MINISTRO DELL’ISTRUZIONE ALDO MORO
“Con effetto dall’anno scolastico 1958/59, i programmi d’insegnamento della storia, in vigore negli istituti e scuole di istruzione secondaria ed artistica, sono integrati da quelli di Educazione civica”
La disciplina veniva affidata all’insegnante di storia
Ore destinate all’insegnamento: 2 mensili dalla terza media in poi
Compiti dell’educazione civica:
legare la scuola al contesto sociale, economico, culturale del paese
sensibilizzare gli alunni verso le tematiche di dignità umana e sociale
DM 9 FEBBRAIO 1979 NUOVI PROGRAMMI PER LA SCUOLA MEDIA
Era prevista una materia di insegnamento denominata “Storia, educazione civica e geografia”, prevedeva 4 ore settimanali per le prime due classi e 5 per la terza classe. La valutazione era solo orale ed era complessiva per i tre insegnamenti.
obiettivi: “ Funzione dell’educazione civica a partire dai suoi primari motivi di educazione morale e civile, è quello di fare maturare il senso etico come fondamento dei rapporti dei cittadini, di rendere coscienti del compito storico delle generazione dei singoli, di promuovere una concreta e chiara consapevolezza dei problemi della convivenza umana ai vari livelli di aggregazione comunitaria, guidando l’alunno a realizzare comportamenti civilmente e socialmente accettabili”,
“L’educazione civica avrà una sua peculiare responsabilità in quanto consente in modo più preciso di prendere coscienza degli ordinamenti e delle strutture civiche e politiche”
LA RIFORMA MORATTI
Legge 28 marzo 2003 n.53 “delega al governo per la definizione delle norme generali dell’istruzione e formazione professionale”
La delega è stata attuata dal governo mediante decreti legislativi; il DL 19 febbraio 2004 n. 59 all’art. 5 recita: La scuola primaria..promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità, ed ha il fine… di educare ai principi fondamentali della convivenza civile”.
La disciplina, denominata, Educazione alla convivenza civile, è trasversale e viene trattata dai docenti di tutte le discipline. La disciplina a sua volta è divisa in sei educazioni:
Educazione alla cittadinanza
educazione stradale
Educazione ambientale
Educazione alla salute
Educazione alimentare
Educazione all’affettività
Non vi è un monte ore per disciplina nè una valutazione a sè stante.
D.L 1 SETTEMBRE 2008, N.137 “DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI ISTRUZIONE E UNIVERSITÀ”
Convertito con modificazioni dalla Legge 30 ottobre 2008, n.169 art 1 introduce l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione nella Scuola dell’Infanzia e nel primo e secondo ciclo di istruzione.
L’insegnamento si colloca nell’ambito delle aree storico-geografica e storico sociale ed è conglobato nel monte ore delle discipline, senza una valutazione a sè stante.
CIRCOLARE MIUR PROT. N.2079 DEL 4 MARZO 2009
Viene presentato il documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione; il documento contiene le linee guida che le scuole possono seguire per attivare iniziative curricolari e extracurricolari per favorire il senso della convivenza civile, e l’apprendimento delle regole che garantiscono al cittadino l’esercizio dei proprio diritti e l’adempimento dei propri doveri. L’insegnamento deve avere una dimensione europea, infatti fa riferimento alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del consiglio del 18/12/2006 relativa alle Competenze chiave per l’apprendimento permanente che promuove competenze sociali e civiche, sostituita dalla RAccomandazione UE del 22 maggio 2018. Competenza in materia di cittadinanza e Costituzione: si riferisce alla capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale in base alla comprensione delle strutture e dei concetti sociali, economici, giuridici e politici oltre che dell’evoluzione a livello globale e della sostenibilità” Le linee guida rammentano che l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, di competenza del docente di Storia o di diritto, deve essere richiamato anche dalle altre discipline qualora si trattino tematiche di carattere sociale, civile o culturale.
Indicazioni Nazionali 2012
...] Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l’impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita, a partire dalla vita quotidiana a scuola e dal personale coinvolgimento in routine consuetudinarie che possono riguardare la pulizia e il buon uso dei luoghi, la cura del giardino o del cortile, la custodia dei sussidi, la documentazione, le prime forme di partecipazione alle decisioni comuni, le piccole riparazioni, l’organizzazione del lavoro comune, ecc.
Accanto ai valori e alle competenze inerenti la cittadinanza, la scuola del primo ciclo include nel proprio curricolo la prima conoscenza della Costituzione della Repubblica italiana. Gli allievi imparano così a riconoscere e a rispettare i valori sanciti e tutelati nella Costituzione, in particolare i diritti inviolabili di ogni essere umano (articolo 2),il riconoscimento della pari dignità sociale (articolo 3), il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita della società (articolo 4), la libertà di religione (articolo 8), le varie forme di libertà (articoli 13-21). Imparano altresì l’importanza delle procedure nell’esercizio della cittadinanza e la distinzione tra diversi compiti, ruoli e poteri. Questo favorisce una prima conoscenza di come sono organizzate la nostra società (articoli 35-54) e le nostre istituzioni politiche (articoli 55-96). Al tempo stesso contribuisce a dare un valore più largo e consapevole alla partecipazione alla vita della scuola intesa come
comunità che funziona sulla base di regole condivise.